Le Sale

Il percorso espositivo

L’esposizione ripercorre la storia dell’ossidiana, dalla sua formazione fino al periodo Neolitico, epoca in cui si colloca per la prima volta il suo utilizzo.

La sezione scientifica, con un taglio fortemente interdisciplinare, propone un percorso che, a partire dalle modalità di formazione dell’ossidiana ne indaga le caratteristiche chimiche e fisiche per giungere a comprendere le modalità di approvvigionamento, le ragioni che hanno condotto le comunità del periodo Neolitico al suo utilizzo e gli aspetti tecnologici inerenti alla lavorazione per scheggiatura.

Ingresso e accoglienza

Il percorso museale costituisce una vera e propria esperienza a diretto contatto con la preistoria. Nelle sale espositive sono disponibili le riproduzioni di alcuni strumenti che venivano impiegati nell’antichità per la lavorazione dell’ossidiana ed è possibile toccare con mano le riproduzioni di alcuni manufatti utilizzati dai nostri antenati nella vita quotidiana.

Sala 1: Materie prime litiche del Monte Arci
Il percorso museale si apre con il racconto della formazione del Monte Arci e dell’origine dell’ossidiana.
In questa sala sono eposte anche altre materie prime caratterizzate da una struttura interna vetrosa simile a quella della nostra roccia vulcanica; tali rocce, per le loro caratteristiche e forse anche per il fatto che si trovassero in concomitanza con l’ossidiana, maggiormente ricercata, sono state talvolta impiegate per la realizzazione di utensili.

Sala 2: L'ossidiana e le sue caratteristiche
In questa sala si conosce l’ossidiana come materia prima: origine, caratteristiche, diffusione nel mondo.
Un grande espositore mostra ossidiane provenienti da diverse località del pianeta: Ecuador e Perù, Pantelleria e Lipari, isole del Mar Egeo, Georgia, Armenia e Etiopia. Il materiale esposto consente di apprezzare le numerose colorazioni che il vetro vulcanico può assumere a seguito di processi di ossidazione di minerali quali il ferro. Sarà possibile vedere ossidiana di colore verde, rosso, marrone ma anche completamente trasparente.

Sala 3: L'ossidiana del Monte Arci
Ampio spazio del percorso museale è dedicato alla conoscenza delle diverse formazioni di ossidiana del Monte Arci sfruttate dalle comunità vissute nel periodo neolitico e alle caratteristiche meccaniche di quetsa materia prima che hanno consentito di realizzare gli strumenti dai margini più taglienti di tutta la Preistoria.

Sala 4: Lavorazione preistorica della roccia
In questa sala si entra nel vivo del racconto di una storia affascinante. Attraverso il materiale eposto nelle vetrine e ai video disponibili in un multimediale, si andranno a conoscere quali fossero le tecniche di lavorazione dell’ossidiana, quali i manufatti realizzati, e quale fosse la diffusione della materia prima nel Mediterraneo e in quali epoche.

Saletta multimediale

Questo spazio è destinato alla fruizione personale di numerosi contenuti aggiuntivi che possono essere utilizzati in maniera autonoma mediante un multimediale touchscreen.

Loggiato: significato e uso moderno dell'ossidiana
L’esposizione del corridoio propone materiali prodotti da artigiani sardi i quali hanno plasmato l’ossidiana, con l’impiego di strumenti moderni, traendo ispirazione dalla storia isolana e reinterpretando liberamente manufatti archeologici.

Cortile interno: riproduzione di un contesto di atelier
Sala didattica, biblioteca specializzata e book shop

Il museo è dotato di un’ampia sala al piano superiore dedicata alle conferenze e alla didattica.
Dispone anche di uno spazio per la consultazione di testi sul tema ossidiana e di un originale bookshop, presso gli spazi dell’accoglienza.

Toilettes

Presso il museo sono disponibili due toilettes attrezzate anche per le persone con disabilità motoria.

Ascensore

Un comodo ascensore consente a tutti gli utenti di raggiungere il piano superiore del Museo in cui si trova un’ampia terrazza panoramica e la sala conferenze.

Terrazza

La terrazza al piano superiore consente una vista panoramica a 360° del territorio circostante che spazia dalle Giare sino al complesso montuoso del Monte Gennargentu.